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Bill, hai fregato Ha Pook
Ho cominciato a scrivere questa cosa nell’agosto del 1997, dopo aver saputo della morte di William S. Burroughs. Esponente assolutamente originale e atipico della Beat Generation, B. continua ad affascinare e influenzare le generazioni. Ispiratore, anticipatore e punto di riferimento costante di tutte le nuove tendenze e delle avanguardie sociali e creative: dalla letteratura al cinema, dalla pittura alla musica, dal punk al cyber, dal sabotaggio telematico all’anarchia rivoluzionaria. Disc Jockey e terrorista della Parola, cosmonauta e fuorilegge della Letteratura, genio e profeta. Ideatore (con Brion Gysin) e sperimentatore militante del Cut-
L’improbabile diventa probabile e poi possibile, nell’incessante lotta tra utopie e antiutopie. Quello di B. è un lavoro di indagine conoscitiva, linguistica e narrativa che lo pone tra i pionieri delle nuove frontiere del linguaggio. La sua individualità irriducibile muta, saccheggia, scardina e polverizza lingue e sistemi di comunicazione, vanificando la volontà di controllo implicita nel messaggio codificato.
L’universo letterario burroughsiano è capace di deflagrare di continuo, in frammenti che esplodono a catena e che innescano altri infiniti progetti di ricomposizione creativa, anche di diversa natura: letteraria, teatrale, cinematografica, musicale, visiva, sociale, politica. Il panorama dei temi trattati è sconfinato: passioni e amori -
Devo confessare che la vasta materia burroughsiana non mi ha per niente spaventato, anzi mi ha immediatamente suggerito di scegliere liberamente un personale percorso ricompositivo e interpretativo; e non mi sono fatto scrupoli! Ho attraversato, saccheggiato selezionato e tagliato parti e brani della sua biografia e di ogni suo libro. Ho decomposto e ricomposto il materiale a piacimento come i pezzi di un puzzle arbitrario; l’ho rielaborato e fuso con il mio, per riproporlo secondo lo stile e il progetto narrativo che mi ero proposto.
Mano a mano che utilizzavo sue idee, parole, frasi, illuminazioni, testimonianze, suggestioni e vicende, e le interpolavo e miscelavo con le mie, m’accorgevo di essere dentro a un irresistibile processo di simbiosi e di comunicazione osmotica; intuivo di vivere un’esperienza eccezionale. Ovviamente tutta soggettiva. Naturalmente l’opera è suscettibile di tutti quegli adattamenti e aggiustamenti necessari alla rappresentazione.
Bill e William Lee sono pseudonimi di Burroughs; gli stessi che egli usa nelle sue opere, ed è così che ho voluto indicarlo in questa. Ha Pook è il Distruttore, il dio Maya della Morte, che Bill -
Ringrazio tutti quelli che mi hanno incoraggiato ogni volta che avevo dei dubbi
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