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Sudori inediti
Alla fine del 2019 la IOD Edizioni di Napoli pubblica Sudori inediti (raccolta di poesie, prima uscita della Collana di Poesia Contemporanea Il Pane e le Rose, curata dallo stesso Zizzari, con prefazioni di Miro Gori e Stefano Taccone), che viene presentata in anteprima al PAN -
Breve introduzione -
Sinossi -
L’opera di un autore contemporaneo ancora poco conosciuto, costantemente impegnato nel sociale, che produce da tempo poesia, narrativa e testi teatrali. La sua poetica, originale e sperimentale, è animata da una spregiudicata contaminazione tra poesia e narrativa. Stile, linguaggio e contenuti si nutrono della vita reale, per potersi rivolgere ed essere comprensibili a tutti. Oltre a esplorare il marasma contraddittorio delle pulsioni e dei conflitti che attraversano tumultuosamente la dimensione esistenziale degli individui in quanto persone, le loro relazioni e le aspirazioni umane, il suo lavoro poetico ha una forte connotazione politica, civile, sociale. Perché dà voce a quelle aree della società (sempre più vaste e senza diritti, di cui il poeta si sente parte) che voce non hanno; per raccontare (attraverso la sintesi poetica) la sofferenza, la discriminazione, l’emarginazione, l’ingiustizia, la violenza, la repressione, l’umiliazione, la frustrazione e la decadenza valoriale di cui siamo vittime e prede; per denunciare la catastrofe umana, sociale e ambientale prodotta da un sistema politico ed economico completamente asservito agli interessi dei poteri forti e delle classi dominanti. La scrittura e la poesia quindi non solo come luogo di ricerca formale ed espressiva, ma anche come strumento narrativo di rilevazione delle lacerazioni e dei conflitti sociali in atto, come metodo di lotta e di denuncia, oltre che come occasione per riscrivere la storia dal punto di vista degli ultimi, dei vinti e degli oppressi (come esplicitamente vien fatto nel componimento Evidenti ed epocali revisionismi sfacciati).
Sudori inediti è quindi anche il racconto impietoso di come Napoli e la sua Provincia – una delle zone geografiche più belle e ricche del nostro Paese dal punto di vista paesaggistico, delle risorse naturali ed umane, storico e culturale – siano state sacrificate, dissennatamente urbanizzate e devastate sull’altare dell’arricchimento privato, del consumo e dello sviluppo a ogni costo; e della miserevole condizione umana cui è stata condannata una gran parte della sua popolazione. Una condizione che Zizzari ha vissuto sulla propria pelle, come egli stesso ci svela nel primo testo della raccolta (Eravamo in undici); come per mettere subito le cose in chiaro, con l’orgoglio di chi non rinnega né nasconde le proprie origini. Un viaggio poetico che si nutre di biografia e di verità, ma anche di mare, di Natura e di Bellezza. Verità spesso sottaciute, omesse, se non addirittura occultate, eppure evidenti, crudeli e poetiche, intollerabili e commoventi insieme, motivo di disgusto e compassione al tempo stesso, di fastidio e d’ispirazione creativa. Un modo per guardare oltre le veline dell’apparenza e dell’ipocrisia; oltre gli slogan rassicuranti ma bugiardi della propaganda pubblicitaria; oltre la fascinazione delle mode e dello sviluppo tecnologico; oltre l’apologia del progresso e della falsa promessa di democrazia e benessere per tutti.
In tutto questo, la Poesia – che insieme all’Amore e a ogni forma d’arte e di creatività costituisce l’efflorescenza magica, l’espressione più elevata e profonda dell’umano sentire – è in grado di cogliere significativi elementi di speranza tra le macerie del disastro; la straordinarietà dell’esistere; l’incommensurabile, vitale importanza degli affetti; la necessità della solidarietà e della fratellanza; la grandezza di persone eccezionali (come la Zi’ Carmela di cui si racconta nel testo Carmela e le fragole) e di esperienze umane che restano per noi ostinati punti di riferimento e d’insegnamento valoriale ed etico.