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Attività di scrittura, creative e teatrali
condotte da Michele Zizzari
con le detenute e i detenuti della Casa Circondariale di Forlì
Le attività teatrali presso la Casa Circondariale di Forlì sono cominciate nell'ottobre 2002 con il primo laboratorio teatrale, preceduto da un corso di Scrittura Creativa (tenuto dallo stesso Zizzari) che aveva incontrato un elevato gradimento tra i detenuti, gli operatori e le educatrici dell'Istituto.
Le attività -
I laboratori hanno impegnato circa 20 tra detenuti e detenute di diverse regioni italiane e diversi paesi stranieri, che col regista hanno formato il Gruppo di Teatro Compagnia della Rocca, dando vita a un esperimento teatrale originale, avanzato e di rilevante spessore educativo, sociale e artistico; assieme e dentro a un'esperienza umana e di confronto reciproco molto intensa, che ha prodotto una crescita straordinaria e una forte presa di coscienza del gruppo e di tutti i suoi componenti. Si tratta della prima esperienza di un laboratorio teatrale permanente in un carcere che vede coinvolti e impegnati insieme donne e uomini detenuti durante tutto l'anno. Per questo viene invitato a diversi convegni sul tema Teatro e Carcere dove incontra i registi delle più importanti esperienze come Armando Punzo e Annet Henneman della Compagnia della Fortezza di Volterra, Donatella Massimilla della Nave dei Folli che opera al Carcere di San Vittore, Horacio Czertok e Cora Herrendorf del Teatro Nucleo di Ferrara, Michalis Traitsis che opera nel Carcere della Giudecca a Venezia e a Ferrara e di altri come Moni Ovadia che interviene in uno dei suoi laboratori. L'esperienza di Forlì suscita poi l'interesse di Vito Minoia ed Emilio Pozzi tra i massimi esperti e docenti di Teatro Sociale all'Università di Urbino e Milano e codirettori della Rivista Teatri delle Diversità coi quali collabora in diverse iniziative.
La Compagnia della Rocca ha potuto così realizzare in proprio -
Il gruppo -
1° anno -
e la seconda, Quando dal letame nascono i fiori, dello stesso Michele Zizzari, viene rappresentata il 7 e replicata l'8 giugno 2003. Dedicata a Fabrizio De André, vede in scena i personaggi più significativi delle canzoni del cantautore genovese; personaggi che dal punto di vista esistenziale sono molto vicini al vissuto dei detenuti e delle detenute interpreti.
L'opera, di notevole contenuto poetico e drammatico e dal forte impatto emotivo, suscita un profondo coinvolgimento del pubblico e un grande interesse in città, richiamando l'attenzione degli addetti ai lavori (registi e operatori penitenziari) anche a livello nazionale; fatto che ci ha permesso di partecipare al 1° Convegno Nazionale "Esperienze teatrali in carcere" tenutosi a Saluzzo nel luglio del 2004, durante il quale, per la prima volta, si sono confrontate le esperienze più significative e si sono incontrati direttori, funzionari, agenti, educatori, registi, attori, docenti universitari e operatori sociali di tutt'Italia. Si è trattato di un evento straordinario, realizzato col concorso del Ministero della Giustizia, della Regione Piemonte, della Casa di Reclusione e il Comune di Saluzzo.
2° anno -
Il pubblico ne è particolarmente colpito, tanto che in città se ne parla molto e a lungo.
Da più parti pervengono richieste di poter assistere a una replica. Purtroppo la struttura e lo spazio a disposizione della Casa Circondariale, le notevoli difficoltà organizzative e la mutevole composizione (per dimissioni, trasferimenti o impegni lavorativi) del gruppo dei detenuti impegnati nell'attività teatrale non permettono né di accogliere un pubblico numerosissimo né di poter replicare l'evento a piacimento. L'appuntamento viene così rimandato all'anno dopo.
3° anno -
Oltre alle molteplici attività di base che costituiscono la pratica teatrale e la rappresentazione espressiva, si rimette mano alla preparazione di Esperando
Diversi insegnanti invitano il regista nelle scuole per un confronto con gli studenti della città.
Ma -