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Le opere teatrali di Michele Zizzari
Scene da un quartiere: uno spaccato del vissuto giovanile nelle periferie "metro-
Futuro Fritto: lo sfogo ironico e provocatorio di un poeta di strada, per metà barbone e per metà profeta, che da emarginato deriso si trasforma in un pericoloso e aggressivo lupo mannaro. Messo in scena al Teatro Marcovaldo di Castellammare di Stabia, a "Terre del Fuoco" di Napoli, al Wadada di Rimini e alla Taverna degli squali di Milano Marittima.
Agenda Resistente: opera ispirata ai racconti dall'ex staffetta partigiana Elide Cenacchi della Brigata di Arrigo Boldrini che liberò Ravenna dai nazifascisti. L'anziana donna racconta il suo vissuto (raccolto in un’agenda che custodisce gelosamente) a un giovane poeta napoletano, dando testimonianza delle motivazioni, del senso di quell’esperienza e del grande contributo che le donne dettero e continuano a dare all’emancipazione umana. Mentre Elide -
Da un sud a un altro: opera dedicata alla vita, alle opere e alle gesta di Ernesto Guevara, detto il Che. Rappresentata al Murat di Napoli; a Cesena; a San Marino e a Rimini per il trentennale della morte, iniziativa del Comune e dell'Istituto delle Scienze dell'Uomo J. Maritain.
L'incanto e il mistero: è la rappresentazione -
Living Duel: una cruda analisi della società contemporanea fondata sulla competizione, rappresentata in quadri attraverso una serie di sfide all'ultimo sangue tra individui che ricoprono ruoli sociali perennemente in lotta, commentate in diretta al megafono da un cronista esagitato, come in una finale di calcio o in una manifestazione di piazza. Uomini contro uomini, coniuge contro coniuge, padre contro figli e così via. Su tutto una luna indifferente si dondola nel cielo masticando una caramella alla menta... Va in scena nell'ambito della rassegna teatrale Dei delitti e delle penne 1997 al Centro Giovani Casa Pomposa di Rimini.
Moto Neopoetico: vivace reading poetico-
Quando dal letame nascono i fiori: opera dedicata alla vita e alle opere di Fabrizio De André, nella quale le storie dei mitici personaggi delle sue canzoni e il suo pensiero libertario si fondono alla realtà, al vissuto di alcuni ragazzi di strada e alla terribile esperienza del sequestro subito dal cantate genovese e da sua moglie. Rappresentata dai detenuti e dalle detenute della Casa Circondariale di Forlì.
Bill, hai fregato Ha Pook: opera di avanzata sperimentazione teatrale e drammaturgica, dedicata alla vita e alle opere di William Burroughs (non ancora rappresentata). Uno spaccato delle aspirazioni, della creatività e dell'esperienza della Beat Generation. Il panorama dei temi trattati è sconfinato: passioni, amori, viaggi nella storia delle civiltà, tossicomania, omosessualità, diversità, algebra del bisogno e del totalitarismo, disagio e controllo sociale, metacontrollo, discriminazione razziale e ideologica, economia, politica e fantapolitica, guerra (nucleare, biochimica, psichica ed elettronica), delirio e fantascienza, miti e superstizioni, utopia, profezia, sabotaggio, rivoluzione e altro ancora.
Confessioni di un disoccupato disorganizzato:una rappresentazione satirica sul vissuto di un disoccupato napoletano (il Pulcinella contemporaneo senza maschera di Michele Zizzari) e sul suo personale rapporto con la società e la politica che si trasforma in un trattato, seppur ironico, sul disagio sociale, la disuguaglianza, l'emarginazione e la disoccupazione. Data al Teatro Comunale di Cervia, al Teatro del Navile e allo Spazio di via Fioravanti di Bologna, alla Sala Miceti e al Peace Maker di Imola, al Teatro San Salvi di Firenze nell'ambito del Forum Europeo del Teatro, alla Sala Albertini di Forlì, al Dulcamara di Ozzano d'Emilia, all'Arena di Meldola e al Circolo Arci Tam Tam di Cesena, al VAG 61 di Bologna, al Teatro Comunale di Predappio, al Mama's di Ravenna; al Salone Comunale di Forlì presentato dal giornalista Luca Telese e nel 2018 al Blues Alley di Cesena. Nel 2022 vine presentata al Teatrino della Casa delle Aie di Cervia, nel 2023 al Genzianella di Cervia e nel 2024 al Circolo Arci Le Fate Ignoranti a Orsoleto di Viserba di Rimini, a Casa Madiba di Rimini, all'Antica Pieve di San Vito di Santarcangelo e al Kontiki Beach di Lido di Savio.
Utko:lavoro ispirato al Piccolo Principe di A. De Saint-
Il piccolo protagonista questa volta deve affrontare le dinamiche di dominio dei signori della Terra. Realizzato con un gruppo di pazienti psichiatrici del DSM dell'Ausl di Forlì è messo in scena al Teatro di Carpinello di Forlì.
Stagioni: Un intenso dramma poetico di carattere sperimentale in cui l'alternarsi delle stagioni diventa metafora della continua alternanza degli stati di coscienza ed emotivi profondi degli uomini. 2° lavoro teatrale realizzato coi pazienti del Centro Diurno Psichiatrico del Dipartimento di Salute Mentale di Forlì rappresentato al Teatro Testori di Forlì.
Non solo cabaret: 3° lavoro teatrale realizzato coi pazienti Centro Diurno Psichiatrico del Dipartimento di Salute Mentale di Forlì. Opera satirica composta da 7 quadri (di cui uno in dialetto romagnolo) di sottile ironia e di crescente vis comica, rappresentata al Teatro Diego Fabbri di Forlì, al Teatro Comunale di Cesenatico e al Teatro Juvarra di Torino selezionata per il 3° Festival Nazionale delle Arti Espressive. Temi trattati: la sclerosi dell'ospedalizzazione, il rapporto medico-
Tambourine dream: 4° lavoro teatrale realizzato coi pazienti del Centro Diurno Psichiatrico del Dipartimento di Salute Mentale di Forlì messo in scena al Teatro Diego Fabbri di Forlì e al Teatro Comunale di Cesenatico. Si tratta di un lavoro sperimentale e di grande impatto spettacolare, un musical, lirico e surreale, incentrato sul sogno di una ragazza e sulla realizzazione dei suoi contrastati desideri, una tamburina sconsolata, che aspira a presentare un festival musicale tutto suo, nel quale amiche e compagni possano liberamente cantare, suonare e ballare; magari insieme a Bob Dylan, ai Blues Brothers e a Strauss. Per quanto impossibile, in scena il In vita ognuno spera e aspetta qualcosa: l'amore, la fortuna, il successo, il potere, il "giorno buono" per fare chi sa cosa, la salute, la serenità o semplicemente un certo benessere. Ma al di là di tutto emerge un messaggio: forse, piuttosto che sopravvivere solo sperando e aspettando condizioni più favorevoli per fare chi sa cosa, sarebbe meglio per tutti cercare di vivere nel modo migliore possibile.
sogno s’avvera; anche grazie all’intervento magico e al sostegno di chi accanto ci osserva ed è pronto ad aiutarci a cogliere il momento giusto, il ritmo e la grazia della vita.
Esperando: opera ispirata a "Aspettando Godot" di Samuel Beckett, in tre atti, fortemente ironica, con fasi di esilarante comicità, ma allo stesso tempo di intensa tensione poetica e drammatica. Nella nuova versione l'atteso Godot è un agognato e allusivo Buen Dìa, gli schiavi alla corda un maschio nero e una donna e il loro crudele carnefice un riccone di nome Rusco. Vladimiro ed Estragone sono ben nove poveracci, hanno nomi buffi e monosillabici e sono interpretati a turno da attori diversi per dare più e diverse facce alla moltitudine dei disperati. Uno è lo stomaco affamato mosso dall'opportunismo e che bada solo al sodo, una il cuore assettato d'affetto, un'altra l'anima ingenua e smarrita, l'altro il bambino ribelle che non ci sta, uno il sognatore, l'altro il polemico e così via. Pur confrontandosi in una serie di dialoghi assurdi e in una sequenza di azioni paradossali (secondo lo stile tipico del Teatro dell'Assurdo) questi personaggi raccontano con maggiore immediatezza e con più schietto umorismo un'umanità che ancora si affanna, e spesso in maniera confusa e senza riuscirci, per trovare un senso all'esistenza, troppe volte trascorsa in un'assurda e inerme attesa, tra millenarie contraddizioni irrisolte. L'azione inoltre è periodicamente interrotta da sfrenate ballate gitane e dall'irruzione di sgangherati danzatori che poi spariscono nelle quinte. Eventi caotici e passeggeri cui i personaggi di turno in scena reagiscono come se nulla fosse. Naturalmente i temi dominanti sono l'attesa e le "attese"; l'esperienza stessa dell'esistenza; il senso e le motivazioni da dare loro e il tentativo (spesso vano e disperato) di viverle in maniera consapevole, per colmare il vuoto che a volte ci angoscia, per riempire in una maniera plausibile il tempo che ci spetta; ma non solo.
Una prima versione viene messa in scena da detenuti e detenute della Casa Circondariale di Forlì; e una seconda (ri-
Esperando è poi rappresentata (col suo titolo originale) dalla Compagnia Gli Attivi Compagni che Zizzari fonda con pazienti psichiatrici del DSM dell’Ausl di Portomaggiore, coi quali va in scena al Teatro Smeraldo di Portomaggiore (Fe); alla Fondazione Casa Viva e al Teatro Comunale di Copparo nell’ambito della Rassegna di Teatro delle Diverse Abilità Le altre persone promossa dal Comune di Copparo di Ferrara, alla quale partecipano Enzo Toma (tra i massimi esperti di teatro e disabilità e direttore artistico di “Maccabeteatro”) e Mirko Artuso (direttore artistico del Gruppo di Teatro e Disabilità “Le Altre Parole”); al Centro Sociale “Torre del Primario” di Argenta (Fe) per l’annuale Festa del Volontariato dal titolo Non siamo alberi solitari e alla Sala Estense di Ferrara: una prima volta nell’ambito delle Celebrazioni per la Legge 180 di Franco Basaglia per la Rassegna Formattart (promossa dall’Accademia della Follia e dal Dipartimento di Salute Mentale, dagli Assessorati alla Sanità e alla Cultura, dal Teatro Comunale e dalla Provincia di Ferrara) e una seconda per il Progetto La società a Teatro, una complessa iniziativa di teatro sociale tra cultura e salute promossa dal Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, dall’Assessorato alla Salute e alla Persona e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, dal Servizio Sanitario Regionale Emilia-
Esperando viene portata in scena anche dalla Compagnia Teatri di banco formata dagli studenti del Liceo Scientifico A. Righi di Bagno di Romagna al Teatro Dovizi di Bibbiena, al Teatro Garibaldi di San Piero in Bagno e alla Sala Sole del Palazzo dei Congressi di Roma Eur per l'edizione 2011 del Festival Nazionale delle Giovani Idee Diregiovanidirefuturo promosso dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati e dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio. Nel 2017 è invece rappresentata dagli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore L. Da Vinci di Cesenatico al Teatro Comunale di Cesenatico. L’opera viene infine portata in scena per le Celebrazioni 2023 della Liberazione della Città di Cervia il 22 Ottobre al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia dal Gruppo Teatro dal Basso, formato e fondato da Zizzari nel corso di un laboratorio promosso dall’Associazione Culturale Menocchio e dal Comune di Cervia, da lui proposto e diretto.
Cuori di strada: un musical sul mondo metropolitano giovanile come metafora dello scontro tra le aspettative ideali e più immediate dei giovani e una società invece dedita in maniera esclusiva al consumo e al profitto. La vicenda viene risolta direttamente al pubblico chiamato a decidere in diretta le sorti del conflitto. Viene rappresentato nel 2006 al Teatro Comunale di Cesenatico e nel 2007 al Teatro Diego Fabbri e al Piccolo di Forlì per l'8a edizione del Cantiere Internazionale Teatro Giovani diretto da Walter Valeri (docente di teatro a Harvard) e promosso dall'International Theater Center of New England-
Ogni testa un tribunale: opera ispirata a "Ciascuno a modo" suo di Luigi Pirandello. Rappresentata al Teatro Comunale di Cesenatico; al Teatro Testori di Forlì (per la 9a edizione del Cantiere Internazionale Teatro Giovani diretto da Walter Valeri, docente di teatro a Harvard, e promosso dall'International Theater Center of New England-
Uno spettacolo sciué sciué: una sgangherata compagnia di teatro tenta di allestire uno spettacolo, ma il protagonismo degli attori, i luoghi comuni dettati dai media e dalla pubblicità e l’incertezza del regista producono solo un’accozzaglia di frammenti animati dall’esibizionismo, dall’onnipresenza dei refusi televisivi e dalla banalità. Uno spettacolo squinternato metafora della condizione di estrema confusione valoriale e progettuale in cui si dibatte l’umanità contemporanea. Uno smarrimento cui né la tecnica, né la scienza, né l’arte, né la politica riescono a dare risposta e dove consapevolezza, nuovi stili di vita e libertà d’espressione faticano a emergere, sviliti dalla pressione omologante di una cultura di basso profilo. Resta solo la speranza dell’imprevedibilità degli eventi… e una clava. L'opera va in scena al Teatro Comunale di Cesenatico; al Teatro Testori di Forlì per la Rassegna Babele in costruzione 2012 promossa dal Centro Studi Teatrali e dal Dipartimento SITLeC dell'Università di Bologna Sede di Forlì e dal Centro Diego Fabbri; al Teatro Le Moline di Bologna per la Rassegna MoviMenti Teatri della Salute promossa da Arte e Salute Onlus, dall’Istituto Minguzzi di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna e per la Rassegna Piazze d'Estate 2012 promossa dal Comune e dalla Provincia di Forlì e dalla Regione Emilia Romagna. Sempre nel 2012 viene presentata al Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme per l’edizione 2012 del Festival del Teatro Sociale Proscenio aggettante promosso dalla FITel Nazionale Cgil, Cisl e Uil dove riceve il Premio Speciale della Giuria (consegnato a Zizzari da Massimo Wertmuller). Nel 2014 alla Sala Estense di Ferrara con la Compagnia Fuori le Mura (formata da Zizzari con utenti del Centro Diurno Maccacaro del DSM di Ferrara). Una nuova versione dell’opera viene poi messa in scena nel 2016 al Teatro Comunale di Cesenatico e nel 2017 al Teatro Testori di Forlì; al Tenda di Modena per l’edizione 2017 del Festival Màt e della Settimana della Salute di Modena e al Teatro Bonci di Cesena. Nel 2024 l'opera viene invece portata in scena al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia col titolo di Stasera Sciuè dalla Compagnia Teatro dal Basso che Zizzari ha costituito a Cervia nel gennaio del 2022.
No Apocalypse: un'opera magico-
Zia Pace: 8° lavoro teatrale realizzato coi pazienti del Dipartimento di Salute Mentale di Forlì, ispirato a Sei personaggi in cerca di autore di Pirandello, dove l'inevitabile confronto dialettico tra i protagonisti fa emergere il senso degli elementi che danno vita al Teatro: l'autore e il testo; i personaggi, gli attori e i loro corpi; il regista; il pubblico. Ma oltre questo l'opera mostra come il Bene possa manifestarsi attraverso circostanze ambigue e impreviste e come possa capitare che talora si sia più utili al Bene trasgredendo le regole morali comunemente accettate e rispondendo alle concrete esigenze della vita, che vivendo nel cieco ossequio delle leggi e degli ideali. Nel 2009 viene rappresentata al Teatro Comunale di Cesenatico e nel 2010 al Teatro Comunale di Cervia; al Teatro Diego Fabbri di Forlì per l'11a edizione del Cantiere Internazionale Teatro Giovani (diretto da Walter Valeri e promosso dall'International Theater Center of New England-
Il cortile delle storie sospese: uno spaccato sociale e un collage di storie sospese come i lenzuoli appesi nel cortile di un quartiere popolare, storie apparentemente slegate, ma legate invece al fragile filo della narrazione collettiva, che trova luogo nello spazio comune di una piazza o di un condominio, come significativi segmenti dell'umana esperienza. Viene rappresentata a dicembre del 2008 al Teatro Comunale di Cesenatico, e nel 2009 al Teatro Testori di Forlì (per la 10a edizione del Cantiere Internazionale Teatro Giovani diretto da Walter Valeri, docente di teatro a Harvard, e promosso dall'International Theater Center of New England-
Oracoli: una sequenza di storie in apparenza slegate che, simili a oracoli, si fanno interpreti del passato, del presente e del futuro, nel tentativo di creare -
Oracoli va in scena nel 2009 alla Sala Estense di Ferrara per il Progetto-
Ceneri della ribalta: Una satira critica di un certo tipo di teatro saturo di luoghi comuni fatto per una platea di spettatori passivi, cittadini assoggettati dalla società dello spettacolo, contagiati dalla sindrome del successo, dall'apparire a ogni costo, dal consumo delle immagini e dall’invadenza della cronaca di sangue, dalla tecnologia mediatica, dal cabaret televisivo e dalla virulenza della pubblicità e del reality show. Opera in due atti. Nel primo uno scienziato, prima della prevedibile catastrofe ambientale, lascia la Terra con una macchina del tempo costruita con tecnologia riciclata. Nel futuro incontra uno strambo gruppo di “esploratori spaziali post-
L’opera va in scena al Teatro Comunale di Cesenatico; al Teatro Testori di Forlì per la Rassegna Babele in costruzione 2011 promossa dal Centro Studi Teatrali e dal Dipartimento SITLeC dell’Università di Bologna Sede di Forlì e dal Centro Diego Fabbri); al Teatro Diego Fabbri di Forlì per il Progetto Un Palcoscenico per tutti 2011 promosso dal Dipartimento di Salute Mentale, dal Centro Studi Teatrali dell’Università e dal Centro Diego Fabbri di Forlì all’interno dello spettacolo Apparire!Apparire!Apparire! realizzato in comune con studenti del Liceo Classico Morgagni; a Sant’Omero di Teramo per il Festival delle Differenze Teatri Paralleli 2012; per la Rassegna Piazze d’Estate 2011 promossa dal Comune di Forlì e dalla Regione Emilia Romagna e per la Notte Verde 2013 per l’innovazione responsabile rivisitata ad hoc per l’occasione col titolo Progresso ma non troppo.
Destini Globali: una panoramica poetico-
Si tratta di un'estensione tematica e antropologica dell'opera Cuori di strada.
Matto Gradimento: prende spunto da un questionario anonimo che il Dipartimento di Salute Mentale di Forlì ha sottoposto ai suoi utenti, per avere una loro valutazione sul servizio offerto. Si svolge nella sala d’attesa di un ambulatorio psichiatrico dove alcuni utenti si trovano a socializzare, fino a esprimere liberamente i loro punti di vista sul rapporto coi medici e con gli operatori, con la malattia e col Servizio Pubblico nel suo complesso. Facendolo, tracciano un bilancio della loro esperienza di utenti psichiatrici, offrendo – anche se in chiave teatrale e decisamente satirica – un quadro quanto mai reale delle problematiche che investono le persone che vivono un disagio psichico e servizi e operatori pubblici chiamati a dare a quel disagio risposte adeguate.
Nel gioco del teatro e delle parti, nel segno del Teatro dell’Oppresso e del Teatro Forum di Augusto Boal, gli utenti-
Vite senza permesso, trame migranti: uno spettacolo sui popoli migranti, ispirato all’omonimo libro inchiesta della giornalista Manuela Foschi edito dalla EMI, tra l’altro dedicato all’attore e regista senegalese Mandiaye Ndiaye deceduto nel 2014 e a Emmanuel Chidi Namdi, barbaramente ucciso per razzismo da due balordi italiani nel 2016 a Fermo. Una sequenza di quadri e suggestioni sceniche, canzoni e coreografie che raccontano storie reali del nostro tempo, le aspirazioni, le speranze, le illusioni, le delusioni e le molteplici motivazioni che hanno spinto e spingono popoli e persone a emigrare. Un intreccio di esperienze umane che ha come protagonisti le odissee più o meno fortunate dei Nessuno dei nostri tempi che, proprio come il mitico Ulisse, continuano ad attraversare mari, confini e terre straniere per trovare nuovi orizzonti alla loro esistenza, per sete di conoscenza, per scampare alla guerra e alla persecuzione o semplicemente per necessità, come per il passato è toccato a tanti italiani. L’opera viene messa in scena al Teatro Testori di Forlì dalla Compagnia Fuori di Classe, formata da attori della Compagnia Il Dirigibile e studenti del Liceo Scientifico Statale di Forlì. Una nuova versione dell’opera è rappresentata nel 2017 dalla Compagnia Banco di Prova (formata da attori del Dirigibile e da studenti del Liceo Psicopedagogico e delle Scienze Umane di Forlimpopoli, sempre nell’ambito del Progetto Un palcoscenico per tutti promosso dal Dipartimento di Salute Mentale e dal Centro Diego Fabbri di Forlì). Lo spettacolo viene poi portato in scena direttamente dalla Compagnia Il Dirigibile al Teatro Comunale di Cesenatico, al Drama Teatro di Modena per il Festival Màt e per la Settimana della Salute 2018 e all'Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola (Mo) per la Stagione Teatrale 2018/2019 dell’ATER e per la Rassegna Teatri della Salute Movimenti.
L’opera viene inoltre rappresentata nel 2019 al Museo degli Sguardi di Rimini (a seguito di un laboratorio per giovani migranti e utenti psichiatrici di Rimini che dà vita alla Compagnia No Bounds/Senza confini, nell’ambito del Progetto In_contro finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero del Lavoro, promosso dalle Associazioni VolontaRimini, Vite in Transito e Orizzonti Nuovi e dalle Coop Sociali CAD e Ardea); sulla spiaggia di Marina Centro di Rimini per il Festival del Turismo Responsabile IT.A.CA' 2019 (promosso dal Comune di Rimini e dall'Università del Turismo di Bologna); nel 2020 al Teatro Rosaspina di Montescudo di Rimini per la Rassegna Oltre Misura (promosso dall'Associazione L'Attoscuro, dal Comune di Montescudo/Monte Colombo e dall'ATER -
L’Orda che verrà: testo poetico dedicato ai popoli migranti che si ispira e dà seguito alla Profezia di Pier Paolo Pasolini della raccolta Poesia in forma di rosa. Zizzari attualizza ed estende a tutti i migranti del mondo globalizzato la provocatoria profezia di Pasolini, secondo cui saranno proprio loro, i migranti, a fare la rivoluzione. Il testo diventa subito una performance poetico teatrale che viene messa in scena al DDT 2015 (Diversi Dirompenti Teatri) di Imola con le musiche di Alessandro Valentini e Milko Merloni, del Gruppo musicale Faxtet. Nella disomogeneità, nella discontinuità e nell’imprevedibilità che talora caratterizza la Storia e l’alterno sviluppo delle vicende umane, l’Orda che verrà immagina un’opulenta e stanca Europa assalita, invasa, saccheggiata e rasa al suolo da orde di migranti vecchi e nuovi, figli delle più disparate terre e culture, provenienti da ogni angolo sofferente del Pianeta… Orde assetate e affamate, senza più fedi né ideologie, che si coalizzano all’insegna di inedite e allo stesso tempo arcaiche alleanze, per fondare (forse) un Nuovo Mondo sulle rovine del Vecchio… Provocazione molesta o profezia d'un folle visionario? Omaggio alle sempre più avventurose Odissee dei comuni mortali d'ogni provenienza del mondo globalizzato o l'irritante maledizione poetica d'un bastian contrario? Cronaca di una irreversibile mutazione antropologica o l'inno inaudito d'una rivoluzione inattesa? Il terrore segreto di un incerto futuro o il conflitto ambiguo e perenne della Storia segnata dalle più profonde e irrisolte contraddizioni umane? Impietosa analisi di un capitalismo terminale votato alla catastrofe o l'improbabile speranza d'un nuovo corso dettato dall'esodo epocale di orde minacciose pronte a travolgere la nostra identità, ogni nostra ricchezza, ogni nostra sicurezza, ogni nostra certezza?
Processo a Elah: una metafora di genere fantastico, particolarmente attuale e densa di ironia, incentrata su un procedimento penale a carico di un essere sconosciuto proveniente da un altro e lontano pianeta. Siamo nel 2090. Una creatura extraterrestre cade sulla Terra. Viene catturata, imprigionata e messa sotto processo per "immigrazione clandestina", per aver minacciato la sicurezza terrestre, per aver arrecato danni a proprietà private e per un'altra serie di reati ipotizzate dall'accusa; ma gli sviluppi del processo e il dibattimento tra il Pubblico Ministero e l'avvocato della difesa -
Lo Scugnizzo: racconta di un ragazzo cresciuto in una delle periferie più degradate di Napoli. Una realtà purtroppo comune a tutti gli adolescenti delle periferie del mondo, costretti a crescere tra povertà, emarginazione e violenza, in un contesto di forte degrado umano, culturale, sociale e ambientale. Proiettato da subito nella strada, entra a far parte di una gang minorile e abbandona precocemente la scuola. Preda della criminalità, come quasi tutti i suoi coetanei, finisce in un carcere minorile dopo una sequela di reati e azioni violente. Lì – anche grazie al sostegno di un educatore dalla forte sensibilità umana e sociale e di persone disposte a credere e a scommettere nella sua volontà di cambiamento – matura una nuova consapevolezza… Cosa che lo porta a riflettere sulla sua condizione, fino a raccontarsi e a confessarsi, senza più veli… per portare il messaggio che cambiare è possibile, soprattutto quando intervengono il sostegno e la comprensione degli altri e si riesce a coltivare le proprie passioni. La sua, nonostante la tragicità degli eventi narrati, è una testimonianza coraggiosa e di speranza, e allo stesso tempo un’implorazione rivolta all’intera comunità; affinché tutti possano vivere vite degne di essere vissute.
La storia contiene anche elementi biografici dell’autore, cresciuto in un contesto molto simile a quello del protagonista del racconto, che riporta vicende reali, comuni a quasi tutte le famiglie di quei territori. Fatti e vicende che l’autore conosce molto bene, o perché accadute a coetanei, vicini e abitanti della sua zona, o perché vissuti (anche se solo in parte) in prima persona. Lo Scugnizzo è uno spettacolo emozionante e coinvolgente, di forte impatto e di denuncia sociale; basato su vicende reali; ricco di risvolti, spunti di riflessione e insegnamenti, oltre che di belle musiche, brani di grandi autori e di giovani musicisti contemporanei. L’opera viene presentata in anteprima al Teatro Rasi di Ravenna nel 2019 e nel 2020 ospite della Rassegna Viso-
"Dove fuggite alla vista di un uomo?": spettacolo poetico musicale per la fratellanza universale, che -
Uè guagliò / Ció, burdël -
Come impedir che corra il fiume al mare: opera nata e realizzata dal Gruppo Teatro dal Basso formato e fondato da Zizzari nel corso di un laboratorio da lui condotto, promosso dall’Associazione Culturale Menocchio e dal Comune di Cervia. In scena in anteprima il 22 Ottobre 2022 al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia in occasione delle Celebrazioni della Liberazione della Città. Opera originale, di forte impatto emotivo e contenuto poetico che in una serie di quadri simbolici mostra come la dittatura e la guerra possano farsi strada e trovare consenso sull’onda di quella violenza verbale e comportamentale propugnata da populisti, demagoghi e opportunisti senza scrupoli. Forme striscianti di violenza, di discriminazione e di negazione dei diritti che si fanno lentamente legge e governo tra l’indifferenza e il qualunquismo dei più, anche grazie all’incapacità di riconoscere quei segnali che poi portano all’autoritarismo. La memoria, il racconto, la testimonianza e il teatro possono tener vivo l’impegno civile risvegliando quegli anticorpi che ogni cittadino deve sviluppare a difesa della democrazia. L’opera si avvale di testi rivisitati di poeti e uomini d’impegno, oltre che delle lettere dei condannati a morte della Resistenza. L’opera viene poi presentata nel 2023 alla 3a Edizione della RassegnaVeglie nelle Frazioni di Santarcangelo di Romagna, promossa dalla Pro Loco di Santarcangelo nei borghi di San Vito, San Martino dei Mulini e Canonica.
Out of the Show / Al Caffè del Teatro: composto da una serie di quadri di diversa natura (ironici, satirici, poetici e drammatici) che trattano i temi del razzismo; della discriminazione sociale; del rapporto tra medico e paziente (soprattutto in ambito psichiatrico); del ridicolo, dell’assurdo, della contraddittorietà e in generale dell’ipocrisia che caratterizzano certe opinioni, luoghi comuni, generalizzazioni e comportamenti umani. In una sua altra versione siamo al bar di un teatro di provincia frequentato da artisti, musicisti, attori e fedeli abbonati in attesa dello spettacolo, accolti da un giovane barman, che ne conosce parti, pregi e difetti. Tutti tipi curiosi, che – passando dal bar – ne approfittano per consumare un drink, prendere un caffè, ripassare la parte o provare un brano musicale, in una sorta di surreale e improvvisato recital, dove si alternano – quasi come in una passerella – artisti, attori e strani personaggi di passaggio.
Lo spettacolo viene presentato al Teatro Comunale del Drago di Gambettola per la Stagione Teatrale 2022/2023 dell’ATER e per la Rassegna Teatralmente della Rete Nazionale Teatri della Salute e col titolo Al Caffè del Teatro alla Fabbrica delle Candele di Forlì per il Progetto Europeo Dream Theatre (promosso dal Centro Diego Fabbri e dal Dipartimento di Salute Mentale di Forlì, in collaborazione con l’Ausl della Romagna e l’Istituzione Minguzzi di Bologna) dedicato alla formazione attraverso il Teatro di operatori sanitari, culturali e creativi europei nel campo della riabilitazione di persone con disagio psichico, con paesi partner Spagna, Polonia, Serbia e Islanda. Va poi in scena al Tenda di Modena per l’Edizione 2023 del Festival Màt e della Settimana della Salute Mentale e nel 2024 al Salone Snaporaz di Cattolica per la Stagione Teatrale 2023/2024 dell'ATER e per la Rassegna Teatralmente della Rete Nazionale Teatri della Salute.
La Poesia che nutre l’Utopia: spettacolo di Teatro-
Ni Una Más!: spettacolo di forte coinvolgimento emotivo che prova a rappresentare, a raccontare e a denunciare – attraverso una serie di testimonianze, di quadri scenici e suggestioni – la reale condizione delle donne in Italia e nel mondo e in particolare l’impressionante, feroce e quotidiana sequela di femminicidi perpetrati da "uomini che odiano le donne" e che vedono nelle donne solo un oggetto di loro proprietà; nella speranza di poter contribuire a un cambiamento culturale e di mentalità, se non altro per incamminarsi verso un’effettiva parità. Alcuni testi, rivisitati per l’occasione, sono tratti dal libro Ferite a morte di Serena Dandini. Il titolo Ni Una Más! fa riferimento allo slogan Ni una mujer menos, ni una muerta más con cui la poetessa messicana Susana Chávez aveva animato il movimento per i diritti delle donne e contro la violenza e il femminicidio, assassinata a Ciudad Juárez il 6 gennaio 2011. L’opera viene portata in scena per la prima volta il 25 novembre 2023 in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia dal Gruppo Teatro dal Basso fondato da Zizzari nel 2022.
Dalla Ragione al Cuore: opera a quadri dedicata alla vita e all’impegno umano, sociale e politico di Maria Goia, fervente attivista socialista, pacifista, femminista e antifascista, animata da un’energia e da capacità organizzative e comunicative fuori dal comune, giornalista e animatrice delle lotte per i diritti dei lavoratori e in particolare delle donne e delle madri, amata e stimata dal popolo, fondatrice delle prime Camere del Lavoro e delle prime Leghe e Cooperative del mantovano e della Romagna, oltre che della Biblioteca di Cervia a lei intestata. Nella sua instancabile militanza politica ha collaborato con i massimi esponenti del PSI come Filippo Turati e Giacomo Matteotti.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia nell’aprile 2024 a seguito di un laboratorio teatrale sulla figura di Maria Goia condotto da Zizzari con gli studenti dell’IIS "Tonino Guerra"di Cervia e da loro interpretato. Evento teatrale presentato nell’ambito delle Celebrazioni Per i 100 anni dalla morte di Maria Goia promosse da CGIL-
Donne straordinarie: da Maria Goia a Elide Cenacchi, dall’antifascismo del Primo ‘900 alla Lotta Partigiana di Liberazione: opera dedicata alla vita e all’impegno umano, civile e politico di due donne fuori dal comune. La prima, Maria Goia, militante socialista, pacifista, femminista e antifascista, di energie e capacità organizzative e comunicative fuori dal comune, giornalista, animatrice delle lotte per i diritti dei lavoratori, in particolare delle donne, molto amata dal popolo, fondatrice delle prime Camere del Lavoro e delle prime Leghe e Cooperative nel Mantovano e in Romagna, oltre che della Biblioteca di Cervia a lei intestata, amica e stretta collaboratrice di esponenti del PSI come Filippo Turati e Giacomo Matteotti. La seconda Elide Cenacchi, nome di battaglia Maria, proprio in onore alla Goia, staffetta partigiana della Brigata di Arrigo Boldrini che liberò Ravenna, Medaglia d’Argento al valor militare, memoria storica di eventi eccezionali, protagonista di azioni epiche, gran cuor di leone, intelligenza acuta, ironia e spirito ribelle. Lo spettacolo va in scena per la prima volta al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia con musiche di Stefano Fariselli e con le voci di Elisa Angelini, Gianluca Tognacci, Manuela Foschi e Micaela Pelotti per le Celebrazioni del 22 Ottobre, giorno della Liberazione della Città, promosse dal Comune, dall’ANPI e dall’Associazione Culturale Menocchio di Cervia.
Zizzari ha poi elaborato diverse rivisitazioni originali di:
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